EMORRIDI? STIPSI E DIARREA PEGGIORANO IL DISTURBO

Si tratta di uno dei sintomi più diffusi e fastidiosi. Prestiamo maggiore attenzione alla funzionalità intestinale consiglia l’esperta dr.ssa Daniela Cimpeanu

 

Cosa sono gli emorroidi?

Sono dilatazioni della rete vascolare che abbraccia il canale anale. Sono causati dal prolasso della mucosa del retto che fa slittare verso il basso i cuscinetti emorroidari i quali, non più localizzati nella loro sede anatomica normale, possono cominciare a dolere e sanguinare. Si stima che nei paesi industrializzati circa il 50% della popolazione sopra i 50 anni soffra o abbia sofferto di sintomi legati ai disturbi emorroidali. Si tratta di un disturbo che si presenta spesso in concomitanza con altri, che ne possono favorire la comparsa, come la diarrea e la stipsi. Le dilatazioni e le contrazioni necessarie per una corretta evacuazione possono sottoporre questa zona a uno stress mal sopportato sopratutto se le pareti dei vasi sanguigni sono poco elastiche e tendono invece a dilatarsi.

Si presentano interne o esterne?

Le emorroidi possono essere di due tipi: interne se insorgono all’interno del canale anale, non sono visibili e non sono dolorose o esterne, molto dolorose che possono prolassare, rientrando autonomamente o, nei casi può gravi, non rientrano affatto. La classificazione delle emorroidi si articola su 4 gradi, a seconda dell’entità del prolasso: le emorroidi di primo grado sono dilatazioni varicose interne che non producono sintomi; le emorroidi di secondo grado sono noduli che prolassano durante la defecazione ma si riducono spontaneamente. Nel terzo grado, si deve intervenire manualmente per ristabilire le condizioni che precedevano il prolasso, mentre nel quarto le protrusioni sono permanenti.

Quali sono le cause?

Numerose cause possono contribuire all’insorgenza delle emorroidi: l’età, la stitichezza prolungata, la diarrea cronica, un’alimentazione scorretta, l’obesità, gli sforzi prolungati durante le evacuazioni e l’abuso di lassativi. Anche la gravidanza, per il peso del feto e la pressione che esercita, può portare alla comparsa di emorroidi.

Con quali sintomi si manifestano?

Il sintomo più frequente è il sanguinamento, in genere dopo un’evacuazione, sotto forma di sangue nelle feci o sulla carta igienica. Il sangue emorroidario è tipicamente rosso vivo, simile al sangue arterioso. Inoltre, compaiono dolore o prurito anale. Il dolore è più frequente nelle emorroidi esterne e compare durante la defecazione. È spesso presente edema e sensazione di congestione locale.

Stipsi e diarrea possono peggiorare la situazione?

 Ci sono fattori che possono predisporre alla comparsa di questo disturbo. La stitichezza e gli sforzi prolungati per favorire l’evacuazione sono le principali cause delle emorroidi. Tra le ipotesi vi è anche quella che considera un indebolimento del tessuto che circonda le emorroidi o un’alterazione del flusso con un aumento del sangue venoso. Anche la diarrea, con la continua sollecitazione della muscolatura intestinale, può portare a un’infiammazione delle emorroidi. Si considerano fattori aggravanti l’abuso di alcolici, agrumi e il consumo eccessivo di cibi piccanti o caffeina e derivati, in modo particolare il caffè, poiché riduce la forza dello sfintere anale, aumenta la flatulenza e in generale rende molto più sensibile la zona anale. Vanno aggiunti poi le variazioni ormonali, lo stress psichico, il fumo, vita sedentaria, obesità ed è stata inoltre riscontrata una tendenza all’eredità di questo disturbo.

Come si può affrontare il problema con un intervento naturale?

Per contrastare il disturbo emorroidario è importante rinforzare il circolo e recuperare il tono venoso.  Uno dei primi aspetti su cui è necessario agire per ridurre il dolore e il ripristino della regolarità intestinale. Una dieta ricca di fibre vegetali, frutti, legumi e cereali integrali favorisce la peristalsi e mantiene le feci morbide, voluminose, che passano facilmente con meno sforzi. Composti naturali che fanno volume: semi di psillio e gomma di guar. Attraggono l’acqua e formano una massa gelatinosa. Sono meno irritanti della crusca di frumento e di altre fibre cellulose. Riducono i disturbi (sanguinamento, dolore, prurito, prolasso) e migliorano le abitudini intestinali. In caso di situazioni croniche si consigliano bagni alternati, caldi e freddi che alleviano il dolore e aumentano il flusso del sangue. Anche i rimedi verdi ci aiutano grazie alla calendula, aloe, hamamelis, althea, ulmus per ristabilire la sufficienza venosa e calmare i tessuti infiammati. Almeno che sia in trombosi o eccessivamente doloroso, le gestione deve essere medica.

Che importanza ha l’alimentazione?

Fondamentale adottare una serie di accorgimenti che partono dalla dieta, che deve essere ricca di fibre, di liquidi e, al contrario povera addirittura priva di alimenti infiammanti come insaccati, cibi piccanti con pepe e peperoncino, caffè o alcolici. Questi ultimi agiscono sia riducendo il livello d’idratazione generale dell’organismo sia sopratutto come vasodilatatori, peggiorando quindi la sintomatologia del disturbo. Un importante aiuto alimentare viene dai cibi che contengono flavonoidi e vitamine antiossidanti che disinfiammano i vasi sanguigni e hanno proprietà flebotomi che, ovvero ne migliorano la resistenza, contrastandone la permeabilità . Queste sostanze sono contenute nelle bacche scure, nei frutti rossi e nei frutti di bosco, come: mirtilli, uva, melagrana, ma anche ciliegie, more, ribes. Consumati al naturale o come succhi questi frutti forniscono sostanze come gli antociani, della famiglia dei flavonoidi appunto, che danno loro il colore rosso e rosso-blu e che riducono il gonfiore e le dimensioni delle emorroidi, tonificando e rafforzando le vene.

La sedentarietà aumenta lo squilibrio?È necessario praticare sport?

 Praticare regolarmente attività fisica aiuta a migliorare la circolazione nel suo complesso. Alcune discipline però sarebbero da evitare: body building, cyclette o ciclismo, equitazione e motociclismo costringono a sforzi intensi le strutture muscolari del basso addome, determinano un aumento della pressione sanguigna ai cuscinetti emorroidari e possono sottoporre a traumi le zone del retto, peggiorando la situazione. Da preferire le semplici passeggiate alla corsa. Anche stare seduti o in piedi molte ore è controindicato poiché rallenta la circolazione venosa.