Il cattivo funzionamento intestinale e l’autointossicazione provocano un effetto disastroso sulla salute dell’organismo

“La maggior parte dei problemi di salute oggi diffusi nelle società industrializzate è dovuta ad un cattivo stato di pulizia intestinale”, spiega l’esperta Dr.ssa Cimpeanu.

 

Gonfiore addominale, dolore, stitichezza alternata a diarrea, candida, cistite, mal di testa, stanchezza, difficoltà digestiva e reflusso gastroesofageo: sono alcuni dei sintomi legati ad un cattivo funzionamento intestinale che interessa quasi il 40% degli Italiani, ci spiega la Dr.ssa Daniela Cimpeanu, esperta in benessere e prevenzione dei disturbi gastrointestinali.

 

Qual è il meccanismo che porta dall’autointossicazione alla malattia?

La malattia non è un «fulmine a ciel sereno», e nemmeno un castigo, ma una situazione biologica nella quale l’organismo, cronicamente intossicato, non riuscendo ad eliminare le tossine, piuttosto che soccombere le accumula in un distretto e manda dei segnali che si percepiscono come dolore. Se si sopprimono i sintomi, attraverso l’uso eccessivo di medicine di sintesi, ma si continua sulla strada intrapresa, quel tipo di disturbo scomparirà, ma con il tempo ne apparirà uno nuovo in un altro luogo e l’intossicazione, lungi dall’essere stata eliminata, si aggraverà. La scarsa funzionalità intestinale è alla base della maggior parte dei problemi di salute.

Cos’è l’autointossicazione?

L’autointossicazione è un processo mediante il quale il corpo si “autoavvelena” mantenendo un autentico “pozzo nero” di materiali in decomposizione all’interno del proprio colon. Questo pozzo nero interiore può contenere una concentrazione di batteri dannosi altrettanto alta quanto quella dei pozzi neri sotto una casa. Le scorie che vengono liberate dai processi di decomposizione batterica si introducono nel flusso sanguigno e viaggiano verso tutte le parti del corpo. In tal modo, ogni cellula all’interno del corpo può essere colpita e da ciò possono derivare molti tipi di problemi. Con il persistere della situazione le ghiandole digestive si esauriscono sempre di più, la flora batterica diventa sempre più aggressiva, il fegato, costretto ad un superlavoro, crolla ed il sistema immunitario non riesce più ad essere governato. Dal momento che l’autointossicazione indebolisce l’intero sistema, essa può essere la causa scatenante di ogni sorta di disturbi.

L’importanza di una evacuazione corretta?

È importante avere regolarità intestinale. La stipsi o stitichezza è il nemico principale dell’intestino e, di conseguenza, dello stato di salute dell’intero organismo. L’irregolarità dell’intestino è alla base di molte malattie. Occorre regolarizzare il proprio intestino ad almeno una evacuazione giornaliera (l’ideale sarebbero due) con feci formate. Va sottolineato che anche quando si evacua ogni giorno, l’intestino non si libera mai completamente, vi sono comunque degli escrementi che ristagnano diverse ore provocando il degrado della mucosa intestinale e l’alterazione della flora batterica, fenomeno conosciuto con il nome di disbiosi intestinale. Quando subentra la disbiosi i batteri salutari diminuiscono e quelli nocivi (tra cui Escherichia Coli, responsabile della cistite) aumentano. Questo mutamento della flora intestinale rende impossibile la completa elaborazione dei materiali fecali, si generano pertanto fermentazioni e putrefazioni che non solo intossicano tutto l’organismo, ma portano allo sviluppo della candida intestinale e ad infezioni uro-genitali ricorrenti, riducendo notevolmente le difese immunitarie.

Attraverso quali sintomi comunica?

L’intossicazione intestinale, diffondendosi nell’intero organismo, può manifestarsi nei sintomi più disparati, tra essi citiamo: dolori e gonfiori addominali, cattiva digestione, feci poco formate, alito cattivo, bocca amara e impastata, lingua ricoperta da una patina bianca, nausea, meteorismo, difficoltà nel perdere peso, candida e cistiti ricorrenti, emicranie croniche, allergie, acne, psoriasi, malattie della pelle, prurito diffuso, prostatite, gravi costipazioni, diarrea, problemi respiratori, perdita di vitalità, stanchezza, insonnia, mancanza di concentrazione, aggressività, fegato grasso o steatosi epatica causata dalla produzione dell’alcol endogeno nell’intestino, infiammazioni diffuse, malattie non serie ma ricorrenti e difficili da guarire (immunità indebolita), malattie degenerative e autoimmuni (immunità deviata e incontrollata), perdita di capelli e molti altri disturbi. Compaiono spesso «sintomi», che non hanno nessun riscontro oggettivo alle analisi cliniche e vengono facilmente etichettati come «disturbi psicosomatici», ma non sono altro che i segni di un’avanzata intossicazione. Se non si fa nulla, ma anzi si assumono in abbondanza farmaci sintomatici o psicofarmaci, i tessuti e gli organi, prima solamente sofferenti, incominciano a lesionarsi. E se a questo punto si subisce un importante shock emotivo, che non si riesce a gestire, il debole equilibrio di una salute precaria si rompe e compariranno le malattie degenerative.

Cosa si può fare per riguadagnare la salute perduta con la Naturopatia?

È il momento di prendere in considerazione il metodo per disintossicarsi, e di seguire una pulizia intestinale e dei tessuti. La vera guarigione è possibile solo se preceduta da una radicale pulizia. Il non pulire internamente l’intestino, specialmente nel suo ultimo tratto (il colon), equivale ad avere il personale addetto alla rimozione dei rifiuti urbani in sciopero. Un intestino in buona salute richiede una corretta quantità di acqua, un buon tono nervoso, una tonicità muscolare, un’adeguata circolazione e una giusta dose di nutrienti biochimici. Questi, comunque, non sono sufficienti per riportare in salute un intestino sporco e intossicato. Prima va ripulito, poi potrà verificarsi la ricostruzione del tessuto e il ripristino della flora batterica. Il nostro organismo espelle giornalmente una certa quantità di materiali tossici. Il nostro corpo può essere sopraffatto da queste scorie a causa della fatica, di una circolazione deficitaria o di una dieta inadatta. Durante la disintossicazione è importante eliminare queste cose in modo tale da non “fare girare solamente le ruote”. Vorrei sottolineare che un organismo sovraccaricato di tossine non è in grado di depurarsi da solo. Progredendo nell’intossicazione, l’organismo non permetterà una corretta ossidazione dei tessuti. Senza ossigenazione, avremo un calo energetico e un corpo stanco continuerà in questa spirale discendente. Non potrà espellere le tossine. Le persone malate sono sempre persone stanche.