L’intestino poroso è all’origine di numerosi disturbi,
tra cui cistite, candida e colon irritabile

Intervista all’esperta Dr.ssa Cimpeanu Daniela

 

Dottoressa cos’è l’intestino poroso o la leakygut syndrome?

Per intestino poroso si intende una alterazione del normale stato della mucosa intestinale, causata dal protrarsi di uno stato infiammatorio, che la rende maggiormente permeabile alle sostanze tossiche che, se trasferite nel circolo sanguigno, possono risultare dannose. L’intestino poroso è conosciuto come “leaky gut syndrome”, che potremmo tradurre come “sindrome da sgocciolamento intestinale”: direi che rende molto bene l’idea di questo processo lento e subdolo, ma con effetti ad ampio raggio!

Quali funzioni svolge l’apparato gastro-intestinale?

L’apparato gastro-intestinale è preposto alla digestione dei cibi, all’assorbimento delle sostanze nutritive in essi contenute ed alla eliminazione di tutto ciò che non è utile per l’organismo umano. Nello stomaco i succhi gastrici, composti principalmente da enzimi e acido cloridrico, hanno la funzione di scomporre i cibi ingeriti per renderli più assorbibili e quella di neutralizzare gli agenti patogeni eventualmente presenti nei cibi ingeriti (es. batteri, muffe, parassiti, ecc.). La digestione prosegue poi nell’intestino tenue, dove il succo duodenale, il succo pancreatico e la bile favoriscono la scomposizione dei cibi (soprattutto la frazione proteica) in sostanze sempre più semplici, che vengono assorbite attraverso circa 5 milioni di villi intestinali (minuscole sporgenze al cui interno scorrono i capillari che trasportano il nutrimento ai vari organi). Nell’intestino crasso (suddiviso in cieco, colon e retto) viene riassorbita l’acqua in eccesso e miliardi di batteri scompongono la cellulosa degli alimenti vegetali, che costituisce la parte più coriacea dei cibi, cosicché la massa rimanente, contenente anche le sostanze indigeribili e i “prodotti di scarto”, viene espulsa sotto forma di feci. Come è intuibile, si tratta di una serie di funzioni di fondamentale importanza per la sopravvivenza dell’organismo. Ma in realtà molte altre funzioni sono svolte da questo importante apparato!

Cos’è la mucosa intestinale?

La mucosa dell’intestino, oltre a permettere l’assorbimento dei nutrienti attraverso i capillari presenti nei villi, deve anche impedire che sostanze dannose vengano anch’esse trasferite nel sangue; la parete dell’intestino ha quindi anche l’importante funzione di fungere da barriera per le sostanze tossiche e patogene presenti nei cibi, che non devono assolutamente entrare nel circolo sanguigno, perché altrimenti esporrebbero tutti i distretti del corpo ad intossicazioni e contaminazioni. E’ per questo motivo che la mucosa intestinale deve essere impermeabile, o meglio, selettivamente permeabile: i micronutrienti, scomposti durante le digestione, devono poter attraversare la mucosa, mentre le sostanze di scarto e gli agenti patogeni, di dimensioni molto maggiori, devono rimanere all’interno del lume intestinale. Immaginate si tratti di un colino a trama molto molto fine, che permette il passaggio solo di particelle piccolissime.

Cosa accade in caso di intestino poroso?

Accade che la trama di questo immaginario colino diviene più rada e la mucosa dell’intestino non riesce più a filtrare adeguatamente le sostanze da immettere nel circolo sanguigno. Quando l’intestino diviene “poroso”, infatti, tossine, batteri, virus, miceti, parassiti ed altre sostanze che dovrebbero rimanere all’interno del tratto gastro-intestinale per essere eliminate, passano invece nel sangue e nella linfa e, attraverso la circolazione, in moltissimi altri distretti, causando una miriade di disturbi, prevalentemente dovuti ad una attivazione anomala del sistema immunitario, che attacca queste particelle “estranee” generando una reazione immunitaria ed infiammatoria.

Quali sono le problematiche che possono essere causate da un intestino poroso?

Una volta entrate nel sangue, queste sostanze devono comunque essere eliminate, andando a sovraccaricare il fegato, e questo può dare origine a vari disturbi da sovraccarico tossinico: stanchezza, cefalea, gonfiori e dolori addominali, difficoltà a perdere peso e blocco metabolico, confusione mentale, perdita di memoria, forme reumatiche ed artrosiche (possono essere favorite ed aggravate dalla presenza nel sangue di queste sostanze che, quando non adeguatamente eliminate dal fegato, si depositano nei tessuti e nelle articolazioni, generando infiammazione e dolore), cistite, candida recidiva (oltre alle sostanze trasportate dal circolo sanguigno, quando la mucosa intestinale è diventata porosa, c’è una trasmissione di sostanze ai distretti vicini anche solo per contatto diretto, e questa è una delle ragioni per cui si hanno episodi di candida e cistite così violenti e recidivanti), vaginiti recidive e persistenti, psoriasi, dermatite atopica, patologie della pelle in genere (eczemi, dermatiti). Un altro “effetto collaterale” dell’immissione nel sangue di queste sostanze è una super-attivazione del sistema immunitario, che può portare a forme di: intolleranze alimentari, allergie, difficoltà respiratorie, patologie di origine autoimmune, nel migliore dei casi si genera una diminuzione della normale capacità difensiva del sistema immunitario, già impegnato a “combattere” contro questa invasione occulta. La “leaky gut syndrome” può anche causare un cattivo assorbimento di molti importanti micro-nutrienti. Il processo infiammatorio in atto causa infatti un rigonfiamento (edema) tissutale che, associato alla presenza di molti prodotti chimici nocivi, può rendere difficoltoso l’assorbimento delle vitamine e degli amminoacidi essenziali.

 In che modo possiamo intervenire per ripristinare la funzionalità intestinale?

Nei miei trattamenti Naturopatici coadiuvato l’azione medica , dopo un primo periodo dedicato alla pulizia intestinale, all’eliminazione degli agenti patogeni, al alcalinizzazione del Ph, al ripristino della flora batterica e della regolarità del transito intestinale, dedico molta attenzione ad eliminare l’infiammazione dei tessuti e a ripristinare la corretta permeabilità della mucosa intestinale, condizione essenziale per raggiungere un benessere che rimanga stabile e duraturo nel tempo. Il trattamento può anche includere l’uso di antibiotici naturali (echinacea, argento colloidale, aglio); antiparassitari (chiodi di garofano, assenzio, noce nera) ed erbe per combattere la proliferazione dei funghi intestinali (taheebo, acido caprilico, estratto del seme del pompelmo, origano), il tutto scelto in funzione al tipo di infezione. In molti casi è indispensabile affiancare al trattamento intestinale la valutazione, con i test più opportuni, di eventuali ipersensibilità alimentari e attuare una ponderata e temporanea astinenza dei cibi “incriminati”. Dovranno essere eliminati per un lungo periodo di tempo: lo zucchero, i prodotti con la farina bianca, il latte e i latticini, gli alimenti ad alta percentuale di grassi, i prodotti contenenti caffeina, l’alcool e gli alimenti che i test opportuno hanno definito come portatori di allergia per quel dato soggetto. Il ripristino della corretta porosità della mucosa intestinale è uno dei cardini fondamentali del proprio benessere! Un trattamento completo e risolutivo non può tralasciare un aspetto così importante!