Disbiosi intestinale sintomi: ecco quali sono.

Un’alterazione della flora intestinale lascia le porte aperte allo sviluppo di patologie croniche e degenerative spiega l’esperta Dr.ssa Cimpeanu Daniela.

La disbiosi intestinale è uno stato di squilibrio della flora batterica, contrassegnata dalla proliferazione di microrganismi patogeni, come la candida o l’escherichia coli, molto spesso dovuta all’assunzione di farmaci (in particolare antibiotici, antinfiammatori, cortisonici, gastroprotettori, o anche anticoncezionali) o da stress.

 

La disbiosi putrefattiva

 La disbiosi putrefattiva è tipica di chi consuma molti grassi saturi, come carni, salumi, burro, strutto, formaggi stagionati, e poche fibre. Si manifesta con gas, flatulenza, alitosi, meteorismo. Il materiale putrefatto che ristagna nell’intestino produce scorie dannose tra le quali spicca il 5-fecaptene, una tossina cancerogena che va rapidamente eliminata affinché non intacchi i tessuti intestinali. Per combattere la disbiosi putrefattiva, ci vogliono i fermenti del tipo Lactobacillus ramnosus, una dose al giorno per almeno 7-10 giorni.

 

La disbiosi fermentativa

 La disbiosi fermentativa riguarda invece chi consuma molti zuccheri e carboidrati semplici (pane e pasta bianca, zucchero bianco, crackers, dolci da forno…): provoca una crescita eccessiva della flora batterica che scatena gonfiore addominale e si manifesta con alternanza di stispi e colite, pancia tesa e pesante (soprattutto a fine giornata), fame continua di carboidrati. Per curarla, affidati al Lactobacillus paracasei, una dose al giorno per almeno 7-10 giorni.

 

La disbiosi da funghi

Quest’ultima forma è tipica di chi segue una dieta ricca di lieviti (pizza, focacce, brioche ecc.) e di zuccheri raffinati. Il disturbo è rivelato da sintomi come irregolarità intestinale, prurito anale e/o vaginale, cistiti, micosi, dermatiti, allergie cutanee e/o respiratorie e stanchezza cronica. In questi casi, tra i fermenti lattici, preferisci il Lactobacillus acidophilus, una dose al giorno per almeno 7-10 giorni.

 

Se non la curi può provocare altri disturbi

Colon irritabile

 Spesso la disbiosi che coinvolge la flora dell’intestino tenue si estende al colon, scatenando scariche e dissenteria, crampi, gas e cattivo assorbimento. In questi casi, i fermenti lattici da soli non bastano ma vanno associati ai prebiotici: sono fibre (in genere fruttoligosaccaridi) che favoriscono la crescita dei batteri “buoni” e disinfiammano l’intestino, riducendo l’eccessiva motilità. 

Fai così: al fermento lattico prescelto puoi per esempio associare una compressa di inulina, una fibra solubile che riduce la formazione di gas addominali e viene estratta dalla cicoria e dal tartufo bianco. Anche una minestra di riso con tarassaco, da gustare tiepida anche 2 volte al giorno, è un toccasana per l’intestino colitico.

 

Candidosi

 La Candida albicans è un fungo che vive sulla mucosa vaginale, nell’intestino, nella bocca e sulla pelle. Se il sistema immunitario si indebolisce, cosa che accade soprattutto quando l’intestino è irritato, la candida diventa “aggressiva” e dà luogo a una serie di disturbi che comprendono secrezioni vaginali biancastre, prurito e bruciore all’atto della minzione. In questi casi un fermento lattico particolarmente indicato è il Lactobacillus casei Shirota (LcS), che ripristina l’equilibrio della flora batterica intestinale.

Sintomi

La disbiosi si cela dietro tutta una serie di sintomi a prevalente localizzazione gastrointestinale: gonfiori, mal digestione, meteorismo,nausea, vomito, flatulenza (eccessiva produzione di gas intestinale), e disturbi dell’alvo (stitichezza alternata a diarrea, ecc). Soprattutto nella donna, la disbiosi può inoltre essere responsabile di infezioni genitali ricorrenti, come la candidosi genitale. Quelli elencati sono i sintomi più evidenti e comuni, ma in linea teorica – per il già ricordato ruolo protettivo di una flora batterica amica – possono insorgere anche sintomi aspecifici, come disturbi del sonno, cambiamenti dell’umore, maggiore suscettibilità alle infezioni e ridotta efficienza fisica.