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Stitichezza

Cos’è e cosa implica la stipsi?

Con il nome di stipsi si definisce la difficolta ad evacuare oppure una defecazione irregolare e troppo infrequente. Compare quando i residui alimentari ristagnano a lungo nella parte terminale dell’intestino crasso e, seccandosi, si induriscono, rendendo l’evacuazione più difficoltosa e talvolta dolorosa. Questo fenomeno può provocare una serie di disturbi come alito cattivo, mal di testa, gonfiore addominale, gas intestinale,cattiva digestione, bocca amara e impastata, stanchezza cronica, difficolta nel perdere peso.

Quali fattori scatenano questa patologia?

La costipazione è provocata da debolezza dei muscoli intestinali, candida, una dieta povera di  fibre e  fuidi, trascurare gli stimoli evacuativi, disbiosi fermentativa, abuso di lassativi (ogni volta che l’intestino è stimolato artificialmente, vi è un effetto opposto, che si manifesta in una perdita di tono e in un indebolimento strutturale). Dobbiamo pensare che, quando mangiamo, nell’intestino c’è un movimento peristaltico che spinge il cibo verso il basso, in direzione dell’ultima porzione del nostro sistema eliminativo. Se consumiamo tre pasti al giorno e abbiamo un solo stimolo evacuativo ogni cinque giorni, ci saranno residui di quindici pasti da eliminare. La stipsi può anche derivare da un cattivo funzionamento epatobiliare, in altre parole il  flusso di bile è insufficiente o di cattiva qualità e non riesce a stimolare la peristalsi intestinale. Gli accumuli di scorie nelle pareti dell’intestino diventano la sede riproduttiva di forme batteriche nocive alla salute.

Attenzione: non ignorare lo stimolo ad evacuare.

Molto spesso si tende ad ignorare l’urgenza di defecare, magari perché non si vogliono utilizzare i servizi quando ci si trova fuori casa, perché sono sotto stress emotivo o perché semplicemente non si ha tempo, si finirà per non avvertirne più il bisogno e ciò può portare alla stitichezza. È importante non rimandare l’evacuazione.

Come ci si accorge che si soffre di stitichezza?

Si parla di stipsi quando compaiono due o più dei seguenti disturbi: scarse evacuazioni, inferiori a tre alla settimana; volume delle feci estremamente ridotto: sono generalmente di forma nodulare e rotondeggiante; presenza di feci dure in almeno un quarto delle evacuazioni; forma e consistenza delle feci inducono a parlare di stipsi anche se le evacuazioni sono superiori a tre alla settimana. Il problema è che il transito intestinale non avviene comunque in modo corretto; sensazione di ostruzione rettale e svuotamento incompleto; addome teso, gonfio, dolorante con presenza di meteorismo.

Come identifichiamo delle feci normali?

Le feci dovrebbero essere lisce e di colore brunastro, ben formate, né troppo dure né troppo molli e facili da evacuare. Non dovrebbero sprigionare odori forti né provocare bruciori rettali a loro passaggio. Feci scure o nere possono contenere sangue o essere la conseguenza dell’assunzione di certi farmaci. Feci di colore pallido invece possono indicare disturbi al fegato o alla colicisti. La presenza di frammenti alimentari è indice di cattiva digestione e cattiva assimilazione, spesso causate da intolleranze o da allergie alimentari, da uno squilibrio della  flora batterica o da un’infiammazione dell’intestino.

Si può intervenire con la medicina naturale?

Il trattamento naturopatico dell’intestino è senz’altro molto efficace. È importante capire se il disturbo è voce di una precisa patologia o soltanto il risultato di abitudini di vita sbagliate. Ogni individuo richiederà un programma terapeutico personalizzato che segua il decorso dei disturbi e affronti il problema alla base. È inutile mettere a tacere i sintomi con soluzioni temporanee, poiché essi sono segnali importanti di un equilibro perso.

In che modo possiamo affrontare la stitichezza ? 

Il principale intervento è la “pulizia intestinale” necessaria per rimuovere dalle pareti del colon il materiale fecale stagnante, la  flora batterica patogena e i detriti cellulari, facilitando l’azione peristaltica, migliorando l’ossigenazione e la funzione di assorbimento. Inoltre è importante individuare ed eliminare gli alimenti non più tollerati dall’organismo, che favoriscono l’infiammazione  della mucosa intestinale, per poi proseguire con il ripristino della  flora batterica buona.

Quale consiglio suggerisce ai lettori che soffrono di queste patologie?

Uno solo: aiutate l’organismo a liberarsi dalle sostanze nocive. Il trattamento, che svolge un ruolo importantissimo nel coadiuvare le  fisiologiche funzioni degli organi emuntori (ovvero quelli che hanno il compito di espellere le scorie: intestino, fegato, reni e polmoni) potrebbe essere la soluzione ai vostri problemi. Altri fattori non trascurabili per il ripristino di un corpo sano sono dati da un sufficiente consumo di acqua e fibre  alimentari, farine integrali e verdure di stagione, evitando una dieta troppo ricca di prodotti raffinati (zuccheri, farine bianche, lieviti, grassi) e l’abuso di lassativi. Lo stato di salute del nostro intestino influenza anche altri organi: ecco perché è cosi importante riuscire a mantenerlo sano ed efficiente.